giovedì 21 novembre 2013

Caravaggio 52: L'immagine riflessa quarta ed ultima parte

Con questo episodio si chiude un importante ciclo narrativo, legato a doppio filo con la vera storia di Michelangelo Merisi. Abbiamo introdotto il tema della camera oscura e dell'uso degli specchi nella pittura: lo stile di Caravaggio, che usando un termine contemporaneo potremmo definire fotografico, è profondamente connesso all'utilizzo di questa particolare tecnica pittorica.  Nello stesso tempo, abbiamo conosciuto Mario Minniti, probabilmente l'amico più fedele di Michelangelo, e il suo capobottega Lorenzo Carli. Secondo alcuni storici quest'ultimo fu il primo maestro di Merisi a Roma, secondo Robb, a cui ci siamo ispirati, Merisi ci collaborò solo dopo aver abbandonato la bottega dei Cesari, in seguito ad una misteriosa malattia, o una ferita inferta da uno zoccolo di un cavallo. Anche qui, abbiamo optato per la ferita, legandola ad una ricerca ai limiti del consentito, che avrebbe procurato più di un problema al Cesari, profondamente legato alla corte Vaticana.
Come ormai avrete capito, di certezze storiche sulla vita di Michelangelo ce ne sono poche. La verità è solo un'immagine riflessa nelle leggenda del Caravaggio...


giovedì 14 novembre 2013

Caravaggio 51 L'immagine riflessa terza parte

Michelangelo è alla ricerca del segreto delle immagini riflesse, ovvero di quella tecnica pittorica nota come camera obscura, con cui sicuramente venne a contatto nel corso della sua vita. Le opere del Merisi infatti, presentano pochissimi segni preparatori, in molti casi del tutto assenti. E' evidente che si sia aiutato proiettando le immagini sulla tela, dipingendoci direttamente sopra.
In questo episodio introduciamo un altro episodio contestato della vita di Michelangelo, di cui però riferiremo nel dettaglio nell'introduzione del prossimo numero, per evitare fastidiose anticipazioni.
Per il momento, concentriamo la nostra attenzione sul mistero dell'immagine riflessa...

venerdì 8 novembre 2013

Caravaggio 50: L'immagine riflessa seconda parte

Continua la storia iniziata nel numero precedente. In questo episodio torna l'alchimista Cornelio, un personaggio che abbiamo già visto nel numero 40, Il volto del Diavolo. Il tema della magia, che abbiamo usato spesso, ci serve per sottolineare ancora una volta un aspetto fondamentale dell'epoca in cui ha vissuto Caravaggio. Fino a metà XVII secolo, infatti, non era chiaro il confine tra scienza e magia, e per questo era più che normale credere all'esistenza di ciò che oggi ci sembra solo pura superstizione. Il libro citato nel testo, il De Camera Obscura Misterii è uno pseudolibro, ovvero un testo che nella realtà non esiste, esattamente come il Necronomicon di Lovecraft o Le Nove Porte di Perez-Reverte. Come abbiamo già scritto nel post precedente, molti pittori e studiosi si erano realmente occupati dell'argomento, addirittura il grande Leonardo da Vinci ne ha scritto a riguardo.
Uno stimolo in più per Michelangelo, sempre più deciso a scoprire il segreto dell'immagine riflessa...


lunedì 4 novembre 2013

Caravaggio 49: L'immagine riflessa

In questo episodio introduciamo un tema fondamentale della storia dell'arte: la camera obscura. Da sempre alla ricerca di un modo per imprimere le immagini su tela, gli artisti del rinascimento erano riusciti a costruire una complessa di camera oscura in grado di proiettare un'immagine capovolta su di un muro. Si trattava di una scatola nera con un foro all'ingresso, che lasciava entrare la luce, riflessa da uno specchio su di un lato interno della scatola. E' certo che Michelangelo era a conoscenza di questo trucco e perciò abbiamo voluto immaginare come ne sia venuto a contatto. La parte esoterica della storia è pura invenzione, anche se Giovanni Battista Della Porta, un filosofo contemporaneo di Merisi scrisse a proposito della camera obscura ed i suoi libri vennero messi al bando dall'inquisizione...
Per quanto riguardo la vera vita di Michelangelo, in questo numero introduciamo Mario Minniti, che sarà uno degli amici più stretti di Caravaggio: alcuni ritengono che i due fossero amanti, di certo rimasero a contatto per molti anni, Minniti fu anche ritratto da Michelangelo ( per sapere in quali dipinti, basta continuare a leggere il nostro fumetto). Il personaggio di Lorenzo Carli, il maestro siciliano di Minniti, è al centro di una controversia storica. Secondo alcuni fu il primo pittore presso cui Michelangelo lavorò a Roma, secondo Peter Robb, lo storico dell'arte a cui ci siamo più ispirati per questa serie, Merisi lavorò per lui solo dopo aver conosciuto Minniti.
Per il momento però è meglio lasciar perdere i dettagli storici e concentrarsi sulla camera obscura, alla ricerca del segreto dell'immagine riflessa...


giovedì 24 ottobre 2013

Caravaggio 48: Lo sguardo del Mosé

La scultura del Mosè è il capolavoro di un altro Michelangelo, Buonarroti. L'opera fu iniziata nel 1515,  ma terminata solo nel 1542, quando lo scultore operò diverse modifiche al lavoro originale. La più importante riguarda la testa: con un vero e proprio virtuosismo d'autore, Buonarroti riuscì a riscolpirla girandola verso destra. Qual è la ragione di questo complicato restauro? Secondo alcuni, si tratta quasi di un segno di rispetto nei confronti delle tavole della legge. In realtà, considerando anche il fervore di rinnovamento religioso di quegli anni, al quale aderì anche lo stesso Buonarroti, il profeta si gira, disgustato dalla vanagloriosa ricchezza della chiesa, alla ricerca del vero spirito divino. 
Quale che sia la verità, ci sembrava interessante citare un capolavoro artistico che non fosse realizzato dal nostro Merisi. Inoltre, per quanto riguarda Bernardino Cesari, fu veramente coinvolto in una strana storia con la giustizia. Al momento dell'ingresso di Michelangelo nella bottega, il minore dei fratelli Cesari era appena rientrato a Roma dopo un breve periodo da latitante. Molto probabilmente fu Giuseppe che riuscì a far decadere le accuse su Bernardino, chiedendo aiuto a qualcuno dei suoi contatti al Vaticano.
Un esempio perfetto per sottolineare come funzionavano le cose a Roma in quegli anni, e quanto fosse carico di significato lo sguardo del Mosè...


giovedì 17 ottobre 2013

Caravaggio 47: Arrivi e partenze

La vita del giovane Michelangelo sta per cambiare. Da un lato il rapporto con Cesari si fa sempre più difficile, dall'altro comincia a conoscere gli amici che lo accompagneranno nei i suoi anni romani. In questo numero è il turno di Onorio Longhi, architetto, poeta e testa calda, esattamente come Merisi.
Onorio avrà i suoi stessi problemi con la giustizia e il loro rapporto rimarrà saldo anche negli anni in cui Longhi sarà nelle Fiandre, a combattere per la Francia contro la Spagna.
Per cercare di sottolineare ancora di più questo periodo di cambiamento abbiamo deciso di sacrificare l'Oste Tarquinio, che lascia la serie per far spazio a nuovi personaggi.
E' un periodo di transizione, e come tutti i momenti di passaggio è ricco di arrivi e partenze...




venerdì 11 ottobre 2013

Caravaggio 46: Effetti speciali


Prospero Orsi, detto Prosperino delle grottesche, era un pittore specializzato in mostri, chimere e maschere ornamentali. Un genere molto in voga prima della controriforma; durante gli anni d'oro dell'inquisizione un certo cardinal Paleotti l'aveva severamente condannata considerandola una minaccia per la vera fede. 
Orsi, che all'epoca viveva ancora con sua madre, era dunque una specie di outsider del mondo della pittura e secondo Baglione, era stato un grande amico di Cesari prima di diventare uno dei compagni di baldoria di Michelangelo. Prospero rimarrà accanto a Merisi fino ai suoi ultimi giorni a Roma. Per questo, quando nasce un'amicizia importante, è necessario festeggiarla con alcuni effetti speciali...


giovedì 3 ottobre 2013

Caravaggio 45: Furto d'autore

L'episodio di questa settimana è pura invenzione, ma nasconde una curiosità storica.
Giuseppe Cesari, il titolare della bottega dove lavorò Michelangelo, rimase sulla cresta dell'onda fino al 1607, quando venne arrestato per possesso illegale di un archibugio. All'epoca Merisi era in fuga a Napoli, ma questa è un'altra avventura che potrete leggere tra qualche tempo. 
In seguito alla detenzione Cesari cadde in disgrazia e il 4 maggio dello stesso anno dovette cedere tutta la sua collezione di dipinti alla camera apostolica. Tre mesi più tardi il Papa Paolo V stabiliva che le tele dovessero essere affidate alle cure del cardinale Scipione Borghese.
Tra i tantissimi quadri, ce n'erano tre realizzati dal giovane Caravaggio: uno di questi era proprio il Fanciullo che monda il pomo. Probabilmente, Michelangelo le doveva aver portate con sé durante il suo apprendistato presso il Cesari. Degli altri due quadri e del motivo per cui li abbia lasciati a Cesari ne scoprirete di più nei prossimi numeri, per adesso dovete accontentarvi di questo furto d'autore...


giovedì 26 settembre 2013

Caravaggio 44: Lezioni di scherma

Michelangelo Merisi è stato certamente un ottimo spadaccino. Questa sua abilità era forse legata al suo talento artistico: alcuni studiosi ritengono che la tecnica pittorica di Michelangelo lo possa aver aiutato nello sviluppo dei muscoli del braccio, necessari per muovere al meglio la spada.
Merisi era uno schermidore da osteria, poco avvezzo allo stile e molto legato all'efficacia del colpo: in questo numero ci siano divertiti a sottolineare questa sua caratteristica.
Nel XVI secolo si poteva accettare di morire, ma non di perdere il proprio onore. I duelli erano largamente diffusi e proibiti da quasi tutti i sovrani d'Europa. Noi abbiamo ambientato il nostro nei fori, all'epoca completamente abbandonati e rifugio di numerose attività illegali... Il posto ideale dove prendere lezioni di scherma....


giovedì 19 settembre 2013

Caravaggio 43: Natura Morta

Caravaggio è considerato uno dei massimi maestri della Natura Morta. Il suo canestra con frutta è  uno dei simboli di questo genere artistico. In questo particolare aspetto della sua carriera fu sicuramente aiutato dal suo apprendistato presso Giuseppe Cesari. Nella sua bottega, infatti, ogni pittore aveva un compito specifico: a Michelangelo erano toccati proprio i fiori e i frutti, ornamento molto alla moda nei quadri dell'epoca.
Questo però non è l'unico riferimento storico di questo episodio. Abbiamo voluto mostrare anche l'Ortaccio, il quartiere dove Clemente VIII aveva confinato le prostitute. Ovviamente, si trattava più di una chiusura di facciata: in quegli anni le cortigiane erano introdotte in tutti gli ambienti della città Eterna. In ogni caso, è un'ambientazione storica interessante per l'episodio di questa settimana: un quartiere/ghetto abitato solo da derelitti, criminali e prostitute è il posto perfetto dove realizzare una natura morta...




giovedì 12 settembre 2013

Caravaggio 42: Un'ambizione esagerata

Il nostro è un fumetto solamente ispirato alla vita di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Come abbiamo già scritto più volte, non si tratta di una biografia, ma del tentativo di rifarsi ai grandi maestri della letteratura popolare. Tuttavia, nell'elastico tra fantasia e realtà a volte capitano episodi più legati di altri alla vera storia di Merisi. Michelangelo lavorò veramente presso la bottega di Giuseppe Cesari, che all'epoca rappresentava una delle migliori possibilità per un giovane pittore come lui. Cesari era uno dei pittori più stimati di Roma ed aveva continue commesse dalle personalità più importanti della città. Nella sua bottega, come era uso nel XVI secolo, si lavorava con una mentalità quasi da catena di montaggio: ogni apprendista aveva il compito di definire un dettaglio specifico e poi il titolare completava l'opera.
Un lavoro duro, ma necessario per imparare il mestiere. Inoltre, presso le botteghe più importanti si poteva entrare in contatto con i committenti più ricchi, passo obbligato per un futuro sviluppo di carriera.
Michelangelo non poteva certo lasciarsi sfuggire un'opportunità del genere, senza preoccuparsi troppo di abbandonare il suo amico Antiveduto: d'altronde, Merisi è sempre stato caratterizzato da un'ambizione esagerata...


giovedì 5 settembre 2013

Caravaggio 41: Due in uno

Un episodio dedicato alla duplice natura di Michelangelo: da un lato il genio, dall'altro il caos.
Questi due estremi rappresentano una costante fondamentale per capire tutta la vita di Caravaggio, la sua consacrazione e la sua conseguente dannazione. Pochi artisti sono stati così grande sia nei pregi che nei difetti.
Per rendere al meglio questa metafora, abbiamo scelto di utilizzare i Dioscuri, Castore e Polluce.
Nati dalla tradizione mitologica greca, erano molto considerati presso i romani: si riteneva che una loro apparizione abbia predetto la vittoria romana durante la battaglia del Lago Regillo, intorno al 496 a.C.
Nulla di meglio di una coppia di gemelli per rappresentare la complessa personalità di Michelangelo, così complessa da risultare come quella di due in uno...


giovedì 29 agosto 2013

Caravaggio 40: Il volto del diavolo

Un episodio dedicato al mondo dell'occulto, tema che ci è caro e che abbiamo già sfiorato in altre storie. Il tentativo è quello di cercare di ricostruire una percezione della realtà diversa da quella moderna: all'epoca di Michelangelo, infatti, magia e scienza erano percepite esattamente come la stessa cosa.
La Clavicula Salomonis, il libro a cui facciamo riferimento, è la crasi di due testi realmente esistenti: la Chiave di Salomone, o Clavis Salomonis, e la Piccola Chiave di Salomonis, o Legemeton Clavicula Salomonis. Il primo è un testo di magia Medievale, il secondo è del XVII secolo. Si tratta di due grimori, ovvero raccolte di incantesimi. La datazione dei testi è incerta, soprattutto la Piccola Chiave è piena di materiale risalente al Trecento. Non siamo stati gli unici a citare questi testi all'interno di una storia: anche Valerio Evangelisti, nel suo il Castello di Eymerich ha citato la Piccola Chiave, nonostante il romanzo sia ambientato nel XIV secolo.
Anche i pentacoli sono ispirati a incantesimi di evocazione, che richiedevano appunto l'usa di un pentacolo. La formula del rituale è invece una citazione letteraria: è contenuta nel racconto di H.P. Lovercraft L'orrore di Dunwich. Lo scrittore di Providence è un autore che ci è particolarmente caro, ed è inoltre un enorme fonte di ispirazione per storie dai toni foschi. Evitate dunque di ripetere la formula a voce alta, o vi ritroverete davanti al volto del diavolo...


giovedì 22 agosto 2013

Caravaggio 39: Attenti al Lupo

Seconda e ultima parte dell'episodio. Come accennavo nel precedente post, Il luparius non è una figura di nostra invenzione. Si tratta di una professione antichissima, risalente addirittura ai tempi di Carlo Magno. Si trattava di cacciatori specializzati, capaci di imitare alla perfezione l'ululato del lupo. Una tradizione dura a morire: il grande sociologo contemporaneo Alfonso M. Di Nola afferma di averne incontrati alcuni nei paesi del Parco Nazionale d'Abruzzo.
Le citazioni però non finiscono qui: l'intera storia è infatti chiaramente ispirata ad un capolavoro del cinema americano, ovvero lo Squalo. D'altronde, il film di Spielberg è basato su un archetipo narrativo, la sfida dell'uomo alla natura, con cui tutti gli autori finiscono presto o tardi per cimentarsi. E poi, si tratta di un classico dell'estate, per cui abbiamo pensato di regalarvi qualche brivido sotto l'ombrellone. Buona caccia, ma mi raccomando, state Attenti al lupo...



venerdì 16 agosto 2013

Caravaggio 38: Attenti al lupo

Un doppio episodio dedicato al lupo, animale simbolo per eccellenza della città di Roma. Come ricorda il grande sociologo Alfonso di Nola, il lupo è stato il nemico numero uno dell'uomo nella storia del mondo occidentale e come tale è stato scacciato dalle campagne e dai boschi e costretto a rifugiarsi sui monti. Nonostante tutto questo, però, è ancora oggi presente sul territorio italiano, e durante la nevicata del 2012 sono stati avvistati alcuni esemplari alle porte della città Eterna, nel parco dei Castelli Romani. Per questo, tornando alla fine del XVI secolo è possibile immaginare un lupo che spinto dalla fame abbia cominciato a mietere vittime all'interno della città. In questa avventura Michelangelo sarà aiutato da un Luparius, antica figura della tradizione abruzzese che spiegheremo nel dettaglio all'uscita del prossimo episodio, in edicola tra una settimana. Nel frattempo, cercate di stare attenti al lupo...


giovedì 8 agosto 2013

Caravaggio 37: Facce


L'episodio di questo numero è dedicato alla frustrazione dei primi anni romani di Michelangelo. Sulla vita di Merisi, come abbiamo già scritto, ci sono poche informazioni certe, ma è soprattutto in questi anni che si concentrano i maggiori dubbi. Certamente lavorò presso la bottega di Antiveduto Gramatica. Di artistico ci doveva essere ben poco, anche se probabilmente aveva solide basi economiche. All'epoca infatti Roma poteva offrire gloria e ricchezza ai più grandi artisti, ma soprattutto fame e povertà a quelli che non riuscivano ad emergere, che erano la maggioranza. Michelangelo però era destinato a grandi cose e per sua natura non era un uomo capace di accontentarsi... Per questo abbiamo provato ad immaginare cosa significavano per lui tutte quelle facce che era costretto a ritrarre...



giovedì 25 luglio 2013

Caravaggio 36: Le verità nascoste, seconda parte

Sul contesto storico dell'episodio abbiamo già scritto nel post precedente. Michelangelo visse nella Roma della controriforma, all'apice dei processi dell'inquisizione, per cui siamo stati quasi costretti a  soffermarci sull'argomento. Per quanto riguarda le soluzioni narrative, abbiamo volutamente mischiato le carte in tavola. Per chi scrive non esiste niente di più scivoloso della verità e questa è la nostra interpretazione sull'argomento. Ma come sempre il parere più importante è il vostro... Buona lettura!


mercoledì 10 luglio 2013

Caravaggio 35: Le verità nascoste

Al di là di quello che si crede, l'inquisizione non è un fenomeno medievale. E' infatti nel XVI secolo che i processi per stregoneria raggiunsero il loro apice. E non è neanche vero che lo scopo ultimo degli inquisitori fosse quello di condannare sempre al rogo l'imputato di turno: nel sud della Germania, dove il fenomeno toccò l'apice, gli inviati del Papa salvarono dal linciaggio popolare più di una persona. Si tratta comunque di una delle pagine nere della Chiesa: dalle autodafè spagnole alla morte di Giordano Bruno, molto sangue fu versato in quegli anni. La questione è dunque complessa, da inquadrare in un'Europa divisa tra le nuove chiese protestanti e il rigore religioso generato dalla controriforma cattolica. Per questo, abbiamo voluto creare un episodio grigio, in cui niente è quello che sembra. Nel prossimo episodio, scopriremo qualcosa di più su questa strana storia: chi sta dicendo la verità a Michelangelo?



mercoledì 26 giugno 2013

Caravaggio 34: Uno strano duello

L'episodio di questo mese è dedicato al gioco della pallacorda.Il jeu de paume, come era chiamato dai francesi, era forse lo sport più diffuso all'epoca. Si giocava in appositi campi, dalla forma rettangolare, circondati da muri ma a cielo aperto. A Roma questi campi si trovavano all'altezza dell'odierna via della pallacorda. Fu lì che Michelangelo, in seguito ad una lite di gioco, uccise il suo rivale Ranuccio Tomassoni. Nella nostra storia abbiamo privilegiato gli aspetti in comune con il tennis, come l'uso della racchetta, inventando un campo leggermente diverso dal solito. Più avanti nella serie vi racconteremo la pallacorda in una maniera più fedele alla realtà storica. Per il momento però possiamo affermare che l'avversario di turno Michelangelo, il campione francese Gerard è un personaggio verosimile. All'epoca Parigi era strapiena di campi da gioco ed esisteva addirittura un albo di giocatori professionisti. Solo un incosciente come Michelangelo lo avrebbe potuto sfidare nella sua specialità. Per sapere come è andata a finire, non vi resta che acquistare l'albo in edicola da oggi...


giovedì 13 giugno 2013

Trentatreesimo episodio: Amicizie importanti

L'episodio di oggi è dedicato a Roma, città dei grandi pregi e dagli altrettanto grandi difetti. Splendida dal punto di vista storico/artistico, si è adagiata sulla sua natura di capitale ed è rimasta prigioniera della sua stessa fitta ragnatela di potere costituito. Così descriveva la Roma del XVI secolo Carlo Borromeo: una città dove per far successo è indispensabile avere una carrozza e amare Dio.
L'arcivescovo metteva in luce un quadro non dissimile da quel vortice della mondanità descritto da Sorrentino ne La Grande Bellezza, al cinema in questi giorni.
Passano i secoli, ma Roma rimane sempre la stessa: vittima del suo fascino e di quella intricata rete di contatti che da sempre la caratterizzano come la città in cui servono Amicizie importanti...

ps:
il pittore che Michelangelo incontra in questo episodio è liberamente ispirato alla figura di Antiveduto Gramatica, noto come gran capocciante, cioè autore di ritratti. Fu probabilmente il primo maestro di Caravaggio ( secondo Peter Robb , entrò nella bottega del siciliano Lorenzo solo successivamente aver fatto pratica da Gramatica), nonostante fosse di poco più anziano di lui. Per enfatizzare questo elemento lo abbiamo leggermente invecchiato, per sottolineare come Antiveduto fosse artisticamente più maturo di Michelangelo, e lo aiutò notevolmente a calarsi in un contesto particolare come quello di Roma....


mercoledì 29 maggio 2013

Errata corrige



 Il Trentatreesimo episodio, la città dei contatti non è in edicola questa settimana. Scusate per il disguido!

mercoledì 15 maggio 2013

Trentaduesimo episodio: Fanciullo che monda un pomo




Il fanciullo che monda un pomo è la prima tela nota di Michelangelo. Come avrete ormai già capito, quando si ha a che fare con Caravaggio datazioni certe non ce ne sono, ma probabilmente fu dipinta nel 1592 e forse fu subito venduta da Merisi per pagarsi qualche serata in osteria. Secondo Peter Robb, autore di M., L'enigma Caravaggio, ne furono realizzate diverse copie e non è certo che sia rimasto a noi l'originale. Non ci sono dubbi invece sull'inconfondibile stile del Caravaggio e sulle tematiche a lui care: il contrasto luce ombra e l'osservazione attenta della realtà.
Quel giovane fanciullo che più di cinquecento anni fa stava pulendo un frutto in un'osteria non poteva certo immaginare che sarebbe passato alla storia... Così come Michelangelo, che nonostante la sua esuberante personalità non poteva sapere di aver appena intrapreso il percorso che l'avrebbe portato a cambiare per sempre l'arte moderna...

giovedì 2 maggio 2013

Trentunesimo episodio: Un nuovo inizio


E' davvero complicati ricostruire con esattezza i primi anni romani di Caravaggio. L' assenza di documentazione certa permette continue riscoperte, a volte in netta contraddizione l'una con l'altra. In più, i due biografi a lui contemporanei, il Mancini e il Baglione, sono entrambi storicamente inaffidabili: il primo era un medico, e quindi solo un dilettante della storiografia, il secondo addirittura un pittore rivale di Michelangelo, con cui ebbe una famosa contesa nel 1603. 
Per questo, troverete in tutti i testi su Merisi delle piccole differenze: noi abbiamo cercato di ricostruire un inizio credibile ed interessante. Sulla sua permanenza a Palazzo Colonna le fonti concordano, come dei suoi contrasti con il reggente dell'ala dov'era ospite, Monsignor Pucci. 
Anche sull'oste al quale dedicò un ritratto c'è un sostanziale accordo, anche se alcuni credono si chiamasse Tarquinio, mentre il Mancini, in una delle sue criptiche e poco intellegibili note a margini ritiene che Tarquinio ospitò Michelangelo solo dopo essere stato cacciato dai Cesari. Per esigenze narrative noi abbiamo optato per una sintesi tra queste due posizioni, che capirete meglio dai prossimi numeri...





mercoledì 17 aprile 2013

Trentesimo episodio: Roma

Finalmente, Roma. Secondo la storiografia classica Michelangelo arrivò nella città eterna nella seconda metà del 1592. Recentissimi studi condotti presso l'archivio di stato di Roma posticipano tutto al 1595,  lasciando invece invariato quello che avvenne dopo. Tramite l'intercessione dello zio prete, Michelangelo fu ammesso a Palazzo colonna, ospite di Camilla Peretti, sorella del defunto Papa Sisto V. Sia che si tratti del 1592 o dopo la situazione della città eterna era la stessa; una terribile carestia aveva infatti impoverito le campagne circostanti e affamato la città. Clemente VIII però si preoccupava soprattutto di contrastare le dilaganti eresie tedesche facendo di Roma la città  dell'arte. Il posto ideale per un giovane talento come Michelangelo...


mercoledì 3 aprile 2013

Ventinovesimo episodio: La città dei morti

Questo episodio costituisce uno spartiacque importante per la serie: si tratta infatti dell'ultima avventura prima dell'arrivo a Roma, che costituirà a lungo l'ambientazione primaria per le nostre storie.Protagonista di questa puntata è la splendida Etruria, che si estende a nord di Roma fino al sud della Toscana. Da sempre le rovine etrusche, ed in particolare modo le necropoli, sono state oggetto di leggende popolari ed hanno rappresentato una sorta di centro di attrazione magica: ancora oggi vengono quotidianamente ritrovati resti di messe nere che hanno avuto luogo presso antichi siti archeologici. Per questo motivo, le rovine costituivano un'occasione troppo ghiotta per non approfittarne, considerato soprattuto che Michelangelo visse nell'ultimo periodo precedente all'avvento del pensiero scientifico, e quindi alla definitiva scissione tra possibile e impossibile. E a proposito di quest'ultimo, per quanto riguarda lo strano rito magico che ha luogo nell'episodio, non si tratta di una citazione del voodoo, ma di un'usanza storica tipica dell'epoca. Il grande sociologo Di Nola nel suo “ Lo specchio e l'olio” riporta la storia di Giacinto Centini, che fu decapitato a Campo dei Fiori nel 1635 perché reo di aver attentato alla vita di Papa Urbano VIII tramite la costruzione di una statua raffigurante il pontefice, poi trafitta secondo precise regole stregoniche.

giovedì 21 marzo 2013

Ventottesimo episodio: I butteri seconda parte

In questo numero si conclude l'avventura dei butteri, in un insolito scenario western maremanno. Per chi è interessato all'argomento, i dipinti di Giovanni Fattori costituiscono un importante documentazione visiva dei pastori dei buoi, negli anni immediatamente precedenti alla bonifica definitiva di quei territori.
La strada verso Roma è spianata. Ci separa un solo episodio, il prossimo, omaggio all'Etruria e all'alto Lazio. Poi, la città eterna e l'inizio dell'avventura artistica di Michelangelo. Recentissimi studi sembrano ribaltare completamente la data dell'arrivo di Merisi, all'inizio universalmente riconosciuta per il 1592. Oggi, un'indagine condotta tra i documenti in dotazione all'archivio storico di Roma sposta gli stessi avvenimenti nel 1595. Noi, che lasciamo queste dispute agli storici,  ci preoccupiamo soprattutto di intrattenervi con l'incredibile vita di Michelangelo Merisi da Caravaggio; siamo infatti convinti che il mistero che circonda la sua biografia costituisca lo sfondo ideale per il suo geniale talento, allo stesso modo dei contrasti di luce che lo hanno reso così famoso...

mercoledì 6 marzo 2013

Ventisettesimo episodio: I butteri

Michelangelo è in Maremma, vicino ai luoghi dove morirà molti anni dopo. Qui però siamo lontani dal mare. Ci troviamo in campagna, in quella che oggi è una grande pianura e che all'epoca era una terra difficile, brulla e piena di paludi. In quell'ambiente si poteva praticare solo l'allevamento, portato avanti dai butteri, ovvero pastori a cavallo di buoi. Gli storici dividono tra butteri maremmani e pontini, noi per ovvie ragioni ci siamo concentrati sui primi.
Veri e propri antisegnani dei cowboy, questi allevatori dalle origini antiche ( il termine buttero deriva addirittura dal greco, boutoros, ovvero colui che pungola i buoi) hanno trascinato per anni le loro mandrie su e giù per la maremma. Montavano selle caratteristiche, indossavano un mantello detto pastrano e mangiavano l'acquacotta, ovvero una zuppa fatta con quel poco che offriva la loro terra. Si cimentavano in gare di abilità a cavallo, molto simili ai rodei americani.
Le bonifiche dell'ottocento hanno modificato la struttura del territorio, rendendo sempre più facile la vita in Maremma. Oggi i butteri sono un'attrazione turistica e rappresentano un patrimonio storico fondamentale per il territorio.
Per tutti questi motivi, ci sembrava un peccato non permettere a Michelangelo di vivere un'avventura degna del selvaggio West, per giunta a così breve distanza da Roma...

mercoledì 20 febbraio 2013

Ventiseiesimo episodio: Quello che vedo


Prosegue la marcia di avvicinamento di Michelangelo a Roma. Il suo viaggio verso la città eterna è avvolto nel mistero, per cui abbiamo deciso di dare libero sfogo alla nostra fantasia. Questo episodio è comunque legato all'arte ed alla storia. I personaggi di De Rubeis e dei suoi mercenari sono ispirati ai veri soldati italiani che combatterono nelle guerre delle fiandre, come ormai appurato dagli storici. Per quanto riguarda l'arte, uno degli elementi più innovativi e caratteristici delle pittura di Caravaggio è stata un'estrema e costante attenzione per il realismo, anche contro quelle che erano le consuetudini dell'epoca. 
Sullo sfondo, la splendida Firenze, che abbiamo dovuto sacrificare alle esigenze narrative, che ci portano sempre più vicino a Roma. Mancano solo altri tre episodi...

mercoledì 6 febbraio 2013

Venticinquesimo episodio


Questo episodio è un gioco letterario in piena regola, un atto d'amore per il fumetto e più in generale per l'arte. Tracce storiche del passaggio di Michelangelo a Lucca non ce ne sono, né ovviamente esisteva un premio chiamato Gran Guinigi, che come molti di voi sapranno è oggi il più importante riconoscimento fumettistico italiano. 
Le uniche verità storiche sono legate alle bellezze della città di Lucca, gioiello della Toscana e una delle più durevoli repubbliche della storia del nostro paese, considerando che non fu mai conquistata da Firenze e rimase indipendente fino all'invasione napoleonica.
La famiglia Guinigi ha vissuto a lungo nel palazzo attiguo alla famosa torre, rimasto di sua proprietà fino al secondo dopoguerra: nel testamento dell'ultimo membro della dinastia il lascito al comune di Lucca, oggi proprietario degli immobili.
Nel prossimo numero sfioreremo Firenze, per proseguire sempre più velocemente verso Roma.

giovedì 24 gennaio 2013

Ventiquattresimo episodio: Il mistero di Madama Guinigi

Piccolo episodio di transizione, questo numero porta Michelangelo lontano da Venezia, avvicinandolo a Roma. Prima però avremo una breve parentesi toscana, con brevi tappe a Lucca, Firenze e la Maremma. Attraverso piccoli trucchi narrativi, faremo un omaggio a Lucca, alla sua arte e al fumetto in generale, mentre Firenze rimarrà solo sullo sfondo. Una città così bella avrebbe meritato molto spazio, ma la meta di Michelangelo è Roma, ed è lì che dobbiamo andare il più velocemente possibile.
La maremma è un omaggio ad un territorio incredibile e ai suoi abitanti, i butteri, precursori del mito del cowboy. Questo è quello che verrà, per il momento però Michelangelo è intento ad attraversare l'Appennino, in una storia piena d'atmosfera che serve a suggerire come viaggiare fosse un'attività piuttosto pericolosa sul finire del 1500...

mercoledì 9 gennaio 2013

Ventitreesimo episodio: Questioni di cuore

Ultimo episodio ambientato a Venezia. Michelangelo lascia la città dei dogi e comincia il suo viaggio verso Roma, che durerà per i prossimi sei episodi.
Per chi non se ne fosse ancora accorto, il personaggio di Giordano è ovviamente ispirato a Giordano Bruno. Il filosofo si trovava veramente a Venezia in quegli anni, dunque si tratta di un incontro probabilmente mai avvenuto, ma possibile. In più, bisogna anche considerare che quando morì sul rogo, era il 1600, e Michelangelo era ormai un affermato pittore, che avrebbe anche potuto assistere al barbaro accadimento.
Rinze invece è un personaggio di fantasia, che ha rappresentato uno degli aspetti fondamentali di Venezia: il mercantilismo. 
Michelangelo è in viaggio per l'Italia di fine cinquecento. Nel prossimo numero attraverserà l'antica Emilia Romagna, per giungere in una città dalla storia particolare, molto cara a chi ha a cuore i fumetti: Lucca.