giovedì 26 aprile 2012

Quarto episodio


Caravaggio è a Brescia. Siamo nel 1592 e la Leonessa d'Italia è sotto la dominazione veneziana. La città è sede del cosiddetto rinascimento bresciano e ospita affreschi di autori come Vincenzo Foppa, Ambrogio da Fossano detto il Bergognone, Giovanni Girolamo Savoldo, Alessandro Bonvicino detto il Moretto e Girolamo di romano detto il Romanino. E' praticamente certo che Michelangelo studiò dal vivo queste opere, rimanendone profondamente influenzato.  All'epoca l'esperienza diretta dell'opera d'arte era qualcosa di diverso da quello che è oggi. L'arte pittorica era percepita con lo stupore e l'attenzione con cui oggi si potrebbe fruire degli effetti speciali di un film. Per il resto, aver trasformato Caravaggio in un profiler utile per arrestare un pericoloso criminale è chiaramente un gioco narrativo. E' però probabile che per qualche tempo Michelangelo si guadagnò da vivere realizzando ritratti, per cui non si tratta di una completa forzatura.

giovedì 19 aprile 2012

Terzo episodio: L'arte del contrasto



Michelangelo, lasciata la sua città natale, si dirige verso Roma. Il suo viaggio però finisce anzitempo a Travagliato, piccola cittadina in provincia di Brescia e all'epoca sotto la dominazione veneziana. Questo è molto importante: Michelangelo potrebbe andare direttamente a sud, ma  Travagliato è un crocevia piuttosto importante di strade, tanto che lo stesso nome, deriva proprio dalla sua centralità nel passaggio.   Proprio per questo motivo il 31 dicembre 1512 il doge Leonardo Loredan faceva stilare, sul privilegio concesso alla terra di Travagliato, queste parole: "essere la Terra sul passo (= passaggio) et propinquo alla città, veramente loco d'ogni travaglio".  Inoltre, Michelangelo ha un problema con il ferro del suo cavallo e Travagliato ancora oggi è considerata  Cittadella del cavallo, quindi è centro specializzato nel risolvere la questione.
Per quanto riguarda gli aspetti narrativi, il duello è sicuramente uno dei capisaldi del genere avventuroso. In questo caso è figurato, perché combattuto a colpi di pennello. Nonostante l'episodio in questione sia di pura fantasia, i duelli tra pittori sono sempre esistiti: già Plinio, nella sua Naturalis Historia raccontava della sfida tra i pittori Zeusi e Parrasio. 

mercoledì 11 aprile 2012

Secondo episodio: Per l'amore dell'arte (2 di 2)


... e per haver occiso un suo compagno fuggì dal paese.

Con queste parole, Giovan Pietro Bellori, autore de Le vite de' Pittori scultori e architetti moderni (1672) introdusse l'argomento della fuga di Caravaggio dalla sua terra natale. Anche Giulio Mancini, nel suo Considerazioni sulla pittura, (1620), alluse ad un episodio simile, sottolineando il fatto che Merisi fu costretto a trascorrere un periodo in prigione.
 Michelangelo dunque si rese colpevole di un omicidio che lo costrinse a fuggire da Milano, all'epoca in mani spagnole. Tutto il resto è avvolto nel mistero. Su chi sia stata la vittima di Caravaggio e perché Michelangelo decise d'ucciderlo non c'è nessuna documentazione. Per questo, noi abbiamo scelto Antonio. E' un suo amico e corrisponde perfettamente alle parole del Bellori. Inoltre non è un omicidio voluto. E' dovuto ad un eccesso di foga, a quel carattere tumultuoso che fu croce e delizia di Michelangelo Merisi. La scena in cui Caravaggio, pentito del suo gesto, depone  gentilmente a terra il corpo ormai esanime di Antonio è una chiara riproposizione del dipinto la Deposizione, che fu ovviamente realizzato da Merisi dieci anni dopo, tra il 1602 e il 1604. Abbiamo deciso di inserirlo nel testo perché volevamo anticipare quelli che saranno i temi portanti della serie: da un lato l'avventura, dall'altro l'arte. 
Al termine dell'episodio solo l'intervento di Costanza Colonna Sforza permette a Michelangelo di sfuggire ad una lunga detenzione. Come abbiamo già scritto, la benevolenza di Costanza, e per riflesso di tutta la famiglia Colonna, sarà fondamentale per tutta la vita di Caravaggio.

Nota: Nella spiegazione del primo episodio c'è una frase che potrebbe trarre in inganno il lettore. E' infatti plausibile che Michelangelo conoscesse i figli di Costanza, ma Antonio, come la donna esplicita chiaramente nel testo, è semplicemente un suo protetto

mercoledì 4 aprile 2012

Primo episodio: Per l'amore dell'arte (1 di 2)


Michelangelo Merisi venne alla luce, probabilmente, a Milano il 29 settembre 1571. La sua nascita però è da sempre considerata un mistero e non c'è accordo né sulla data né sul luogo. Secondo alcuni nacque a Milano, per altri invece a Caravaggio, nel piccolo paese del bergamasco di cui erano originari i genitori. Essendo smarriti i documenti relativi a quegli anni sia dalla Chiesa di Milano, dove si ritiene possa essere nato, sia da quella di Caravaggio, non si conosce la verità. Quel che è certo è che i suoi genitori, Fermo Merisi e Lucia Aradori si erano sposati il 14 gennaio 1571 a Caravaggio. Al matrimonio, come usanza dell'epoca, furono presenti Francesco Sforza e la sua giovane moglie, Costanza Colonna, figlia di quel Marcantonio Colonna che nell'estate dello stesso anno avrebbe partecipato in qualità di ammiraglio pontificio alla vittoria della battaglia di Lepanto. 
Per questo, abbiamo immaginato una visita dei due nobili anche al battesimo di Michelangelo.
Costanza divenne vedova solo pochi anni dopo, nel 1583. La donna, e anche più in generale la famiglia Sforza Colonna, rimarrà sempre legata a Michelangelo, tirandolo spesso fuori dai guai in momenti difficili. 
Per questo motivo abbiamo fatto studiare Michelangelo all'interno di un palazzo di proprietà della donna. L'ambientazione da cui abbiamo preso spunto è un palazzo realmente esistente a Caravaggio, oggi sede dell'amministrazione comunale. Il palazzo era anticamente di proprietà della famiglia Sforza. I figli di Costanza avevano la stessa età di Merisi e per questo addirittura plausibile che si conoscessero. 
E' storicamente provato che Caravaggio studiò da bambino nella bottega di Simone Peterzano, a Bergamo. Non ci siamo soffermati su questo evento principalmente per due motivi.
La nostra storia infatti comincia quando Michelangelo è ormai cresciuto e quindi nel periodo appena precedente alla sua venuta a Roma.
Inoltre Caravaggio, appena arrivato nella città eterna, finì di nuovo sotto bottega, questa volta dal pittore Giuseppe Cesari. Per questo abbiamo pensato che fosse il caso di evitare una ripetizione di situazioni, soffermandoci di più sul legame su Cesari, che evidenzieremo quando Michelangelo arriverà a Roma.
In questo primo episodio, come forse avrete già capito, si muovono personaggi certamente legati a Michelangelo, come appunto Costanza Sforza Colonna e altri probabilmente mai esistiti, come Don Alfonso.
Per adesso, questo è tutto e non resta che darvi appuntamento al  prossimo episodio.

lunedì 2 aprile 2012

Gli autori di Caravaggio

Abbiamo già parlato del team creativo di Caravaggio, e per alcuni di loro non c'è nessun bisogno di presentazioni.  Però gli antichi dicevano Repetita Iuvant, e noi, che stiamo realizzando una serie d'ambientazione storica, vogliamo dargli retta. Per cui, ecco una breve scheda per ognuno.

Roberto Recchioni
Esponente di punta del fumetto Italiano, Roberto ha collaborato con tutti i pù importanti editori del settore. Ha lavorato a lungo per l'Eura editoriale, per la quale ha creato insieme a Lorenzo Bartoli John Doe (poi passato all'Aurea Editoriale), si è cimentato con Diabolik e infine è approdato in Bonelli.
Per l'editore di Via Buonarroti ha realizzato alcuni numeri di Dylan Dog, tra cui Mater Morbi, già diventato uno dei classici della serie. Sempre per la Bonelli usciranno a breve un romanzo a fumetti ambientato nel giappone feudale con i disegni di Andrea Accardi e una miniserie di fantascienza a colori (!), Gli orfani, realizzata graficamente da Emiliano Mammucari.
Il suo impegno principale, al momento, è lavorare su Tex.
Il suo blog, Dalla parte di Asso Merrill è uno dei principali punti di riferimento in lingua italiana per l'intrattenimento popolare sulla rete.

Paolo Ongaro
Disegnatore e pittore professionista, Paolo ha collaborato in in maniera continuativa con i più importanti editori italiani, tra cui Mondadori, Corriere della Sera-Rizzoli, Edizioni Paolini, Walt disney Company, Fabbri, Bonelli ( Martin Mystere) e Astorina ( Diabolik)
Superati i confini del bel paese, ha collaborato in Francia con Larousse, in Gran Bretagna con I.P.C., e suoi lavori di grafica, acquerelli e fumetti appaiono in Spagna, Danimarca, Norvegia.
E' riuscito a pubblicare un albo anche in Cina.
Qui potete trovare altri riferimenti e alcune illustrazioni realizzate da Paolo.

Giulio A.Gualtieri.
Debutta nel mondo del fumetto nel 2009 con Homo Homini Lupus (edizioni Bd), disegnato da Giacomo Bevilacqua. Raggiunge per la prima volta l'edicola nel 2010 con la rivista Icomics, per la quale realizza la miniserie in tre episodi Nash, nella quale si alterna ai testi con Riccardo Torti, per i disegni di Moreno Dinisio. E' tra i fondatori della Villain Comics, nuova etichetta indipendente che vedrà la luce al Napoli Comicon 2012. Ha un blog, dove pubblica racconti brevi.

domenica 1 aprile 2012

In origine.

Questa specie di moschettiere qui sopra sarebbe dovuto essere Caravaggio.
Il mio Caravaggio. Scritto e disegnato da me.
Era molti anni fa, io ero giovane e non sapevo cosa stavo facendo.
Quando mi misi, effettivamente, a scrivere e a provare a disegnare il progetto, mi resi conto che per rendere giustizia al personaggio non mi sarebbe bastato fare qualche disegnino campato in aria ma ci voleva uno studio e una preparazione che, semplicemente, non avevo.
E così, nonostante l'Eura avesse approvato il progetto, io lo misi nel cassetto.
Ripromettendomi di tirarlo fuori solo nel caso, un giorno, fossi stato all'altezza.

Con la nascita dell'Aurea, però, Enzo Marino tornò alla carica, chiedendomi di riprendere il tutto, trasformandolo però in una serie di avventure continuative sulla falsariga del Dago di Robin Wood.

Io continuavo a ritenere di non essere pronto, quindi, gli proposi qualcosa di diverso.
Prima di tutto, l'avrei solo scritto, affidando i disegni a qualche autore di esperienza, magari con una passione per il fumetto storico, per l'arte e per Michelangelo Merisi, in particolare.
In secondo luogo, non l'avrei scritto da solo ma mi sarei avvalso dell'aiuto di qualcuno che avesse il tempo per fare tutte le ricerche necessarie e potesse dedicare al progetto tutta l'attenzione necessaria. La mia intenzione era quella di mettere le basi della serie, partecipare attivamente alla scrittura dei primi episodi, supervisionare quelli successivi e, infine, distaccarmene, per lasciare tutto in mani altrui.

Per i disegni, dopo una ricerca abbastanza faticosa, trovammo in Paolo Ongaro l'interprete perfetto.
Per le sceneggiature, mi feci affiancare da Giulio Antonio Gualtieri.
Che non solo era un giovane  sceneggiatore che stimavo e un allievo del mio socio Lorenzo Bartoli, ma era pure amico e compagno di avventure a Dungeons & Dragons.
Nei prossimi giorni, sarà Giulio a portare avanti questo blog, quindi, non mi rimane che affidarvi alle sue mani!